Libri: Torna in libreria la biografia di Feltrinelli

Quel giorno, il 15 marzo 1972, lo aspettarono un po' tutti. Inutilmente. Lo aveva aspettato, in viale Padova, sin dalle dieci, Giuseppe Saba, per accompagnarlo in auto a Lugano. Lo aspettarono, da poco prima dell'una fino a pomeriggio inoltrato, seduti sul lungolago di Lugano, Inge Schoental e suo figlio Carlo Fitzgerald. Alla fine, stanchi e preoccupati, salvo Carlino che, a Milano, era atteso da una partita di minibasket, decisero di tornare a casa senza attendere oltre. Era la prima volta che Feltrinelli mancava a un appuntamento con il figlio. Quarant'anni fa, in una squallida e triste giornata di fine inverno, moriva, il 14 marzo, Giangiacomo Feltrinelli, l'editore che aveva scoperto Boris Pasternak e il suo Dottor Zivago, che aveva pubblicato Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa e decine di altri romanzi di successo. L'editore che, va detto, aveva, poi, deciso di giocarsi tutto sul piatto della rivoluzione, innamorato di Fidel Castro, Che Guevara e della Cuba del dopo Batista. All'indomani della strage di Piazza Fontana, il 12 dicembre 1969, il magistrato gli tolse, addirittura, il passaporto costringendolo, in un certo senso, alla fuga lui che, già per conto suo, era convinto dell'imminenza di un colpo di Stato alla greca e della volontà di coinvolgerlo sia nell'inchiesta sulla strage sia sulle altre esplosioni avvenute a Roma. Da allora si diede alla latitanza, giocando un po' alla guerriglia così come, dall'altra parte dell'oceano, aveva fatto il Che ucciso nel 1967 in Bolivia. Feltrinelli aveva fondato i Gap e, in quel tempo, aveva stretto solidi collegamenti con alcuni esponenti di Potere Operaio, su tutti Valerio Morucci che, ad un certo punto, decise di lasciare Potop per trasferirsi con i Gap dell'editore. La sua morte, tuttavia, troncò sul nascere ogni velleità e, da quel momento, fu tutto un fuggi-fuggi per non finire nell'inchiesta condotta dal pubblico ministero Guido Viola. Chi scrive propose di scrivere un libro sulla vita di Feltrinelli ad Alessandro Dalai, il patron di Baldini&Castoldi editore di Milano, scopritore di talenti come la Tamaro o Brizzi e, successivamente, tanti altri. Fu un lavoro difficile, irto di ostacoli poiché la famiglia Feltrinelli non aveva assolutamente intenzione di permettere che qualcuno die straneo al suo entourage si occupasse di una vicenda simile che nascondeva una infinità di punti oscuri e mai chiariti. Il PCI e lo stesso Enrico Berlinguer erano convinti, almeno all'apparenza, che Feltrinelli fosse stato vittima di un complotto ordito dalla CIA. Gli stessi compagni di Potop che sapevano benissimo come erano andate le cose, organizzarono una conferenza stampa fasulla e pubblicarono una copa del loro giornale accreditando questa tesi complottista e vittimista. Nessuno, all'epoca, ebbe il coraggio di dire che Giangiacomo Feltrinelli era saltato in aria mentre stava cercando di far esplodere un ordigno ai piedi di un traliccio dell'alta tensione alla periferia di Milano. Lui che aveva sempre avuto problemi con i lavori manuali e che, da un black-out avvenuto a New-York pochi anni prima, si era messo in testa di fare altrettanto. Solo che, se anche quel traliccio fosse saltato, la città avrebbe patito danni lievi e non sarebbe rimasta, certamente, al buio. In quei giorni si disse e si parlò di tutto anche a vanvera e l'autore di queste righe finì per scrivere un grosso libro dal titolo Giangiacomo Fetrinelli: la dinastia il rivoluzionario. Il volume uscì nel 2002, a pochi mesi di distanza da quello scritto (?) dal figlio Carlo e pubblicato, guarda caso, proprio da Feltrinelli: Senior Service dal nome delle sigarette che Feltrinelli era solito fumare. La casa editrice Feltrinelli giocò sporco con l'autore nel timore che il suo libro fosse solo opera scandalistica. Inge Schoental arrivò, addirittura, a vietarne la vendita presso le proprie librerie, ma, con il tempo, almeno il figlio Carlo, seppe apprezzare lo sforzo e l'onestà intellettuale che si nascondevano dietro le centinaia di pagine della biografia paterna pubblicata da Dalai. In questi giorni, in occasione del 40° anniversario dalla morte, Baldini&CastoldiDalai ripubblica nella edizione dei supertascabili il libro di Aldo Grandi. Un'occasione per ripercorrere la storia non solo di un uomo, ma di una dinastia vissuta durante il ventesimo secolo.